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La debolezza dei nostri lanciamine compromette l'efficacità delle formazioni di combattimento 20 aprile 2001 ![]() ![]() 'arma più vecchia del nostro arsenale è il lanciamine da 8,1 cm 33, che è stato acquistato ormai 68 anni fa. Delle intere generazioni di soldati hanno impiegato quest'arma che si pretende essere ancora efficace. Con il modello 72 dello stesso calibro destinato alle truppe di montagna, i carri lancia mine 64 vecchi di 37 anni, i lanciamine da 12 cm 87 ed i lanciamine di fortezza, la gammma dei nostri mezzi di fuoco indiretto a corta distanza risulta inadatta alla situazione tecnico-tattica, e necessita quindi un ripensamento nel quadro di Esercito XXI. I lanciamine conservano un'importanza particolare nel combattimento moderno, malgrado l'aumento drastico delle prestazioni e della flessibilità che la digitalizzazione dei sistemi d'artiglieria ha apportato. I vantaggi tradizionali sono tre: della moderna artiglieria tattica digitalizzata. » della moderna artiglieria tattica digitalizzata. »
La minaccia della controbatteria I vantaggi citati sopra sono tuttavia messi in ombra dai moderni sistemi di artiglieria tattica. Con la modernizzazione degli obici blindati 88/95, le batterie del nostro esercito possono fare fuoco dopo trenta secondi dall'arresto, su bersagli trasmessi automaticamente dal sistema di fuoco integrato d'artiglieria (INTAFF) e di lasciare la posizione trenta secondi dopo la fine del tiro, evitando quindi il fuoco di controbatteria. Quest'ultimo rappresenta la minaccia principale per i mezzi di fuoco indiretto. I radar di controbatteria moderni sono in grado di identificare in una decina di secondi traiettorie di proiettili a partire dal calibro 8,1 cm; uniti agli MLRS (Multiple Launching Rocket System) forniscono un fuoco di efficacità sul bersaglio in 2 minuti, con munizioni in grado di penetrare le blindature. Questa realtà che rende i nostri lanciamine chiaramente obsoleti, sembra non essere stata capita da molti militari di carriera, visto che l'ultimo regolamento della sezione lanciamine pesanti 12 cm precisa che il cambiamneto della posizione non deve intervenire prima che la sezione si trovi sotto il fuoco nemico! Conviene ancora distinguere tra i differenti tipi di lanciamine presenti nel nostro esercito. Le loro forze e le loro debolezze sono riassunte nella tabella che segue:
L'efficacità ristretta di quest'arma si manifesta soprattutto nelle impiego nel quadro della fanteria. Con la meccanizzazione della fanteria e l'adozione di una condotta del combattimento mobile, i lanciamine devono in effetti essere in grado di ingaggiare rapidamente nuovi bersagli, corazzati o meno, e di lasciare la posizione di tiro prima dell'intervento del fuoco di controbatteria eventuale. Nel quadro di esericzi di compagnia rinforzati (2 sez fuc, 1 sez ofa, 1 sez lm), il risultato è tuttavia discutibile:
![]() Nelle TML (truppe meccanizzate e leggere), l'invecchiamnto dei carri lanciamine, la loro lentezza di movimento e l'assenza di un sistema di fuoco interamente digitalizzato creano difficoltà considerevoli. Anche i lanciamine di fortezza, malgrado l'alto costo di realizzazione, sono di dubbia efficacità nell'ottica del combattimento moderno: il perfezionamento continuo dei radar ad apertura sintetica e la loro capaictà di vedere il sottosuolo, permettono in effetti ai drones di identificare una buona parte delle fortificazioni realizzate. Inoltre le bombe guidate ad alto potere di penetrazione hanno ormai raggiunto una precisione sufficiente da mettere fuori servizio questo tipo di lanciamine. Evidentemente si impone una ridefinizione di tutto il sistema di fuoco d'appoggio nelle armi di combattimento. Sarebbe sbagliato credere che il perfezionamento della nostra artiglieria tattica e l'accresciuto numero degli M-109 moderniazzati siano sufficienti ad appoggiare il combattimento interarma: anche subordinando o attribuendo comandanti di tiro ai comandanti di fanteria o di truppe corazzate, la flessibilità di un mezzo di fuoco organico a corta distanza non è rimpiazzabile. Sarebbe ipotizzabile che la similitudine dei bisogni della fanteria e delle TML permetta di scegliere una soluzione comune, quale il sistema lanciamine AMOS. Cap Ludovic Monnerat Siti Annessi
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